I Niyama
Proseguiamo con il secondo passo dello Yoga, ovvero i Niyama. Essi sono precetti e pratiche individuali, sono quelle regole necessarie per migliorarsi.
Se gli Yama sono di carattere sociale, gli Niyama sono azioni che ogni persona dovrebbe mettere in pratica nella sua quotidianità.
Le azioni Niyama sono 5:
1 Saucha:
la Pulizia intesa sia in senso fisico che spirituale, come purezza interna ed esterna, poiché un corpo puro e pulito diventa la dimora perfetta per chi pratica. Per questo motivo i Shatkarma (tecniche di pulizia del corpo di cui parlerò in un prossimo articolo) sono fondamentali;
2 Santosha:
l’Accontentarsi, l’essere contenti di quello che si ha e il sentirsi appagati anche davanti alle difficoltà per potersi concentrare meglio sullo scopo della vita, l’Unione con il Tutto;
3 Tapas:
la Disciplina,il fervore necessario per raggiungere il nostro obiettivo spirituale che ci mantiene concentrati lungo il nostro cammino, in senso generale, o anche nelle piccole azioni quotidiane, in un senso più specifico;
4 Svadhyaya:
la Conoscenza del sé, l’autoanalisi, l’essere presenti a sé stessi, in ciò che facciamo. Anche la lettura dei testi sacri è considerato un altro modo per conoscere sé stessi. Mi fa venire in mente l’essere centrati e la consapevolezza del Metodo Pilates (si sa che Joseph Pilates, inventore del metodo, ha preso molto dallo Yoga);
5 Isvara Pranidhana:
Abbandonarsi al Tutto, letteralmente al divino, ma credo un senso più laico sia più interessante, anche perché da il senso di essere parte di un unicum, nel senso che ciò che ci circonda non è qualcosa di lontano da noi, ma noi apparteniamo ad esso come esso appartiene a noi.
Avete trovato interessante questo articolo? Sono curiosa di sapere cosa ne pensate, ditemelo nei commenti! Vi lascio qui il link all’articolo dove parliamo degli Yama